domenica 6 settembre 2009

IL GATTO NELLA LETTURA E NELLA MUSICA

Dei gatti si sono occupati diversi celebri scrittori come Lope de Vega (che scrisse La Gattomachia, un intero poema burlesco in sette canti, per raccontare gli amori del valoroso soriano Marramachiz e della bella gatta Zapachilda), come Kipling, Eliot, Carroll (che fa colloquiare Alice nel paese delle meraviglie con un gatto del Cheshire) e come Perrault, che nella sua celebre fiaba al gatto fa addirittura indossare un paio di stivali.
Ricordiamo inoltre Luis Sepulveda, con Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, romanzo ispirato dal suo gatto Zorba (soppresso a causa di una malattia), citato anche ne Le rose di Atacama. Infine, anche svariati fumetti moderni sono disegnati con gatti come personaggi: basti pensare a Felix il gatto, a Garfield, a Tom del duo Tom e Jerry, a Gambadilegno, a Birba, il gatto di Gargamella nei Puffi, e all'impareggiabile Gatto Silvestro.
Un cartone animato della Disney (Gli Aristogatti) con protagonisti un'allegra banda di mici ha fatto divertire bambini di ogni generazione.
Il gatto ha stimolato anche la fantasia di numerosi poeti e autori di canzone: basti pensare a Charles Baudelaire che l'ha citato nei suoi fiori del male, e a Pablo Neruda, che a questo felino ha dedicato addirittura un'ode (Ode al gatto); indimenticabile sono diventate poi alcune canzoni di successo come La gatta di Gino Paoli, Quarantaquattro gatti, Volevo un gatto nero ed El me' gatt di Ivan Della Mea o musical come Cats.
Il gatto è il simbolo araldico della famiglia nobiliare dei Fieschi, i conti di Lavagna, che lo posero a sormontare il loro blasone accompagnandolo al motto "Sedens ago" (Anche sedendo sono attivo).

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