martedì 6 novembre 2007

PRIMA DI PARTIRE IN VACANZA

Per prima cosa bisogna essere ben informati sul luogo di destinazione: in alcuni paesi stranieri – come ad esempio l’Inghilterra e l’Australia – è infatti in vigore la quarantena ed è quindi importante documentarsi preventivamente sulle leggi sanitarie , chiedendo consiglio al veterinario di fiducia o alle ASL(campagna vacinale antinfluenzale), e fare le opportune vaccinazioni in tempo utile (almeno un mese prima della partenza) per evitare che il Micio sia costretto a sostare addirittura dei mesi in isolamento. Ad ogni modo, qualunque sia la meta, è sempre bene avere con sé un certificato di buona salute del proprio gatto e il libretto sanitario che riporta tutte le vaccinazioni effettuate. In valigia non dovrà mancare una piccola scorta di farmaci di emergenza per far fronte ai piccoli incidenti (punture d’insetti, ferite…), facendosi consigliare anche in questo caso dal proprio veterinario.

Il VIAGGIO

Il viaggio in sé non è un problema perché ormai tutte le compagnie aeree, ferroviarie e marittime sono attrezzate per il trasporto degli animali; chi ama invece spostarsi con la propria auto deve solo avere l’accortezza di tenere sempre areato e fresco l’abitacolo, di trasportare il gatto nell’apposita gabbietta (se vagasse libero potrebbe diventare un serio pericolo per il guidatore stesso) e di fermarsi di tanto in tanto nelle piazzole di emergenza per permettergli di bere, sgranchirsi le zampette e fare i bisogni, ricordandosi però di tenerlo sempre al guinzaglio,(in commercio si trovano i collarini "a capestro" studiati appositamente per i gatti) per evitare una possibile fuga.

Una cosa utile da sapere è che molti animali, per quanto strano possa sembrare, soffrono proprio come gli esseri umani il mal d’auto, il mal di mare o il mal d’aereo: per ovviare al problema è quindi opportuno evitare di elargire al gatto un pasto abbondante nelle ore che precedono la partenza – meglio ancora sarebbe addirittura lasciarlo a digiuno – somministrandogli se necessario dei farmaci specifici che saprà indicarvi il veterinario.

Il SOGGIORNO

Per quanto riguarda invece la permanenza, molti alberghi, pensioni e campeggi accettano di accogliere nelle loro strutture gli animali, a patto che il proprietario rispetti il regolamento interno e le più elementari norme igieniche e comportamentali: basterà una semplice telefonata, prima di prenotare, per sapere se il posto scelto fa al caso vostro.

Per natura libero e indipendente, ma anche estremamente abitudinario e profondamente legato al proprio territorio, il gatto "villeggiante" tenterà con ogni probabilità di fuggire per riprendere la via del ritorno; bisognerà dunque avere un po’ di pazienza, farlo abituare gradualmente al nuovo ambiente tenendolo per i primi giorni chiuso in casa (o in roulotte) facendogli sempre sentire la vostra rassicurante presenza. Se preferite tenerlo all’aria aperta, dovete invece legarlo ad una cordicella, controllando però che sia abbastanza lunga da permettergli un buon raggio di autonomia negli spostamenti e soprattutto che non sia né troppo lenta (si libererebbe con facilità e potrebbe scappare via) né tantomeno così stretta da rendergli difficoltosi il respiro e la deglutizione.

L’acqua fresca – non fredda – non deve mai mancare soprattutto in estate, perché il gatto soffre moltissimo il caldo e la sete. E’ importante anche non variare improvvisamente la sua alimentazione, per non correre il rischio di provocargli disturbi intestinali quali vomito o dissenteria.

Se Il gatto resta in città

Se poi si dovesse decidere di lasciarlo in città (il micio) e non ci fosse nessuno disposto a prendersi cura di lui durante la vostra assenza, potete sempre affidare il vostro gatto alle cure di una pensione per animali ( che comunque io non consiglierei, perché ci sono tanti altri gatti ed il gatto in regola é un animale solitario e perché forse ci sono pure dei cani in quelle pensioni), da scegliere in base al comfort e al benessere che garantisce ai suoi ospiti (gabbie singole e spaziose, pulizia accurata, controllo veterinario, regime alimentare personalizzato…); prima di lasciarvi il gatto, però, è opportuno sverminarlo ed effettuare i richiami delle vaccinazioni, in modo che sia tutelato da eventuali contagi e allo stesso tempo non sia un pericolo per gli altri gatti con cui entra in contatto. Perché non si senta abbandonato, sarà utile portagli la sua cesta e i suoi giochi preferiti ed avvertire la pensione della dieta normalmente seguita, lasciando comunque, per ogni evenienza, un proprio recapito e il numero di telefono del veterinario di fiducia.

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